Reflessologia Plantare

I piedi sono le nostre radici, il nostro punto di contatto con le energie della terra.
è importante aver cura dei nostri piedi, spesso sacrificati in scarpe troppo strette e magari in calze di materiale sintetico, fargli prendere aria e farli stare a diretto contatto con la terra.
La reflessologia plantare non è magia, si tratta di una scienza studiata ed accertata, consiste in un massaggio zonale del piede che va a toccare e stimolare certi punti, più o meno ampi ma precisi, capaci di generare uno stimolo riflesso in una determinata parte del nostro corpo.

Un pò di storia

Le origini della reflessologia plantare sono molto antiche, addirittura si possono far coincidere con le stesse origini dell’uomo.
Infatti sin dai tempi più antichi è risaputo che l’uomo malato abbia cercato intorno a sè ciò che poteva essergli utile, istintivamente utilizzò le proprie mani che gli davano l’immediata possibilità di agire direttamente sulla parte malata attraverso diverse forme di massaggio, questo poi veniva integrato con altri elementi che la natura metteva a disposizione dell’uomo, come ad esempio le piante.
Col passare dei secoli quelli che erano solo dei tentativi iniziarono a prendere corpo e nacquero i primi metodi di cura, sperimentati nel quotidiano e strettamente legati ai ritmi della natura.
Già cinquemila anni fa, in India e in Cina, era noto un trattamento di punti particolari su mani e piedi attraverso la pressione.

La diffusione di questo massaggio è provata storicamente da un dipinto murale, trovato nella tomba di un medico in Egitto, in cui sono rappresentati due terapeuti che stanno eseguendo un massaggio riflessogeno sulle mani e sui piedi di un uomo.
È curioso il fatto che lo scultore fiorentino Benvenuto Cellini (1500-1571) pare si praticasse delle forti pressioni sulle mani e sui piedi per guarirsi da ogni sorta di malanno.

 

Nel 1834 lo svedese Pehr Henrik Ling scoprì che dei dolori provenienti da determinati organi si riflettevano in zone della pelle molto lontani da essi.
Lo studio delle reflessoterapie zonali moderne è dovuto soprattutto al medico William Fitzgerald, egli nacque nel 1872 a Middletown (USA), il quale affermò che esercitando una pressione su certi punti del corpo era possibile evitare l’uso della cocaina, usata come anestetico a quei tempi, e realizzò una vera e propria mappa delle zone.
I primi studi sulla reflessologia plantare vennero compiuti appunto dal dottor H. Fitzgerald in Europa, durante un suo viaggio a Vienna in visita al dottor H. Bressler che già da qualche tempo ci stava lavorando sopra.
Rientrato negli Stati Uniti il dottor Fitzgerald proseguì i suoi studi, arrivando alla conclusione che esercitando forti pressioni, con le mani o con attrezzi, in certe zone del corpo si ottenevano effetti in punti anche distanti che erano identificabili grazie a una particolare “mappa” che divideva il corpo umano in dieci zone verticali.
In seguito molti ricercatori si dedicarono allo studio della riflessoterapia, tra questi bisogna ricordare George Starr White di Los Angeles che, praticata con grande successo la terapia, si dedicò alla minuziosa identificazione dei punti da sollecitare per stimolare il potere di autoguarigione che la metodica cominciava a mostrare di avere.
La reflossologia plantare inizia ad essere sempre più applicata e così il metodo diventa più preciso, congiuntamente a una trasposizione dall’empirismo iniziale ad una scientificità che, per alcuni aspetti, si accomuna a concetti della medicina popolare indiana.
A questo punto ha inizio l’opera di una massaggiatrice americana, Eunice Ingham, che collaborando con il riflessologo dottor Joe Riley e sfruttando la sua esperienza focalizzò i suoi studi sui piedi.
Per la Ingham il piede rappresentava il punto di raccolta dove si potevano trovare riuniti, in piccolo spazio e in modo da rappresentare un logico riferimento anatomico, tutti gli organi del corpo umano.

COS'È UN RIFLESSO?

Il riflesso è una risposta involontaria, obbligata, stereotipata a uno stimolo avviato dai recettori nervosi esterni o interni, trasmesso al midollo spinale attraverso vie centripete definite.

riflesso patellare

Ad esempio nel riflesso patellare: la percussione del tendine rotuleo produce l’eccitazione dei fusi neuromuscolari che, per raggiungimento di un potenziale d’azione, attivano le fibre sensitive; lo stimolo penetra a livello midollare, contrae sinapsi con uno specifico motoneurone che dal midollo spinale si trasporta alla placca neuromuscolare, determinando la contrazione dei fasci muscolari del quadricipite femorale che faranno sollevare l’arto inferiore.

Tutto il processo appena descritto deve poter essere replicato, con lo stesso risultato, ogni qual volta sia necessario.
Questo può farci capire come sia possibile ricreare, attraverso la reflessologia, una risposta a livello distale sempre identica ad ogni pressione esercitata sul piede, con uguale intensità, nella stessa area riflessa, che chiamiamo “zona”.
Quindi ogni parte del corpo ha un interessamento riflessologico, in quanto esso è proiettato su ogni sua zona periferica in modo tale che il nostro organismo sia sempre aggiornato su quanto accade dentro e fuori di noi, diventa facile capire come la stimolazione di zone periferiche ben determinate possa creare delle risposte interessanti a livello cerebrale.

MA COS' È LA REFLESSOLOGIA PLANTARE?

Tutto il nostro corpo è sede di riflessi nervosi, ma esistono zone in cui questi riflessi sono maggiormente presenti e attivi, si tratta di zone periferiche quali testa, mani, orecchie e piedi.
Infatti è proprio sui piedi che si sono concentrate le ricerche di coloro che hanno cominciato a studiare e mettere a punto la tecnica del massaggio riflessogeno.
Inizialmente, per facilitare la ricerca delle zone riflesse del piede e quindi delle zone da trattare, il corpo umano venne diviso in dieci linee verticali che partono dalla testa e raggiungono le estremità mettendo in relazione parti diverse del nostro organismo.

In questo modo il corpo risulta suddiviso in dieci zone: cinque relative al lato destro e cinque al lato sinistro.
Questa prima suddivisione facilita e rende più leggibili le posizioni che, nel piede, occupano le zone riflesse dei singoli organi.
Da questa suddivisione si è poi arrivati a delle mappe ben più specifiche dei punti riflessi del piede.

Reflessologia plantare

È importante fare una precisazione: il riflessologo non è un medico, non fa diagnosi e non cura le malattie; si limita ad effettuare il massaggio per indurre l’organismo a ripristinare le sue risorse potenziali che per un qualsiasi motivo hanno subito un blocco e un rallentamento.
Uno degli effetti benifici primari di una stimolazione eseguita sulle zone riflesse deve portare a una immediata sensazione di grande rilassamento.
Il secondo beneficio che si può ottenere attraverso un trattamento riflessologico è la depurazione, infine un terzo aspetto riguarda il riequilibrio energetico.
Il nostro corpo è governato da ritmi ben precisi e da una circolazione di energie che si integrano a vicenda, un’alterazione di questo equilibrio porta automaticamente ad uno scompenso a carico di qualche organo che entra in una fase di sofferenza, il che può portare ad una debolezza.
Il trattamento riflessogeno svolge questo compito, ridando la carica a un meccanismo che inizia a perdere i colpi.
Sui piedi troviamo una serie di zone da trattare per far sì che una situazione anomala rientri nella normalità attraverso un progressivo ripristino della funzionalità degli organi del sistema nervoso e neurovegetativo.
Nei piedi è presente il punto di partenza dei riflessi nervosi in direzione dei differenti organi e il piede inoltre costituisce una sede importante del sistema circolatorio e vascolare.
Infatti la pianta del piede è come una spugna che, attraverso la compressione esercitata dall’atto del camminare, favorisce il ritorno del sangue venoso verso il cuore; se si considera benefico e positivo camminare è evidente l’effetto altrettanto positivo e benefico che una stimolazione delle estremità inferiori può arrecare all’organismo.
La reflessologia plantare per cui oltre all’azione del rilassamento, di depurazione e di riequilibrio delle energie può dare beneficio anche a livello della circolazione sanguigna che, riattivata, porterà maggiore irrorazione a tutti gli organi.