Il Ciliegio è probabilmente originario dell’Asia Minore o della Persia ed era già conosciuto nell’antica Grecia poiché Teofrasto, IV-III secolo a.C., riferisce già di una coltivazione stabilizzata. Ne esistono specie coltivate come albero da frutto e specie selvatiche che si trovano nei boschi di tutta Italia, soprattutto nella zona montana.
Il nome della specie, Prunus avium L., deriva dal latino avium, “degli uccelli”, perché i frutti sono molto ricercati dai volatili. Il nome ciliegia deriva dall’iraniano Kirash, diventato poi in latino ceresia. Il legno del ciliegio è molto pregiato ed è largamente usato per lavori di artigianato e di falegnameria.
Il ciliegio in fitoterapia viene utilizzato per le proprietà dei suoi peduncoli. Il Naturopata può ricorrere all’uso di preparati fitoterapici i quali vantano di proprietà diuretiche in particolare, ma anche antiuriche, antigottose, astringenti e antinfiammatorie delle vie urinarie dovute alla presenza di sali di potassio e polifenoli.
Il ciliegio può essere impiegato anche in cosmetica in cui vengono sfruttate le sue capacità rinfrescanti ed astringenti dell’epidermide , particolarmente indicate in caso di pelli irritate e con capillari dilatati. Si possono trovare preparati a base di ciliegio per uso esterno come creme oppure maschere facciali.
Le ciliegie sono molto utilizzate anche dall’industria alimentare per la preparazione di confetture ad esempio, o dall’industria farmaceutica che ne ricava aromatizzanti per gli sciroppi. I distillati si usano per la fabbricazione di liquori come Kirsch e Cherry.
Il Naturopata però può avvalersi anche delle proprietà del frutto del ciliegio e consigliare di consumarlo crudo, ovviamente quando è la stagione di maturazione, sfruttandone le proprietà alcalinizzanti.
L’alimentazione infatti rappresenta una vera e propria medicina naturale che può essere sfruttata anche dal Naturopata per mantenere o ristabilire l’equilibrio interiore del nostro corpo accompagnando gradualmente l’individuo ad uno stato di salute e benessere.