Intestino: secondo cervello

L’apparato digerente è quello che ci consente la sopravvivenza e di relazionarci con gli altri, perchè è strettamente legato alla fase emotiva.
L’intestino infatti è un luogo di incontro in cui elementi appartenenti al mondo esterno entrano nel nostro organismo dove vengono elaborati, trasformati e assimilati. Queste tre fasi hanno inizio nel cavo orale, anch’esso parte dell’apparato digerente, e terminano nell’intestino.
Per poter fare tutte queste cose l’intestino deve riconoscere quello che abbiamo introdotto e deve capire se può essere utile o dannoso per l’organismo.
L’intestino monitora tutto, è sempre a conoscenza di quello che accade nel nostro corpo, ha le caratteristiche di un vero e proprio organo di senso, infatti può generare in certi casi dei problemi causati da un “troppo sentire”.
La capacità che l’intestino ha di gestire tutti i processi e le funzioni che gli spettano è dovuta al fatto che egli ha un vero e proprio cervello, il “secondo cervello” o “cervello enterico”, il quale è in comunicazione con il “primo cervello”, il cervello centrale che fa capo a tutto l’organismo.
è molto importante che ci sia questo dialogo tra i due cervelli, perchè è necessario per fare in modo che l’intestino faccia bene il suo lavoro, in armonia con tutto il resto.
Il primo ed il secondo cervello possono influenzarsi a vicenda e quindi il benessere o il malessere dell’uno influenza l’altro.

Com'è fatto l'intestino?

L’intestino è un organo appartenente all’apparato digerente. Vediamo brevemente com’e fatto.
L’apparato digerente comprende: bocca, faringe, esofago, stomaco, intestino (tenue e crasso) e le ghiandole accessorie (salivari, fegato e pancreas).
L’intestino è un tubo lungo circa 9 metri, compreso tra stomaco e ano; è distinto in due parti: piccolo intestino o tenue e grande intestino o crasso.
Per poter stare nella cavità addominale il tenue è ripiegato su se stesso a formare delle anse, mentre il crasso (che circonda il tenue) non ha anse ma ha piccoli rilievi chiamati austra.
La struttura interna dell’intestino, o lume intestinale, è caratterizzata dalla presenza di cellule chiamate enterociti che formano un tappeto uniforme, collegati tra loro dalle Tight Junction; andando verso l’esterno c’è poi uno strato riccamente innervato e vascolarizzato, uno strato di muscolatura liscia che consente la peristalsi ed infine un tessuto di rivestimento che è la sierosa.

Per poter svolgere le proprie funzioni di scomporre, assorbire e monitorare deve essere capace di far muovere il contenuto che lo attraversa (peristalsi); ha inoltre bisogno di secrezioni come gli enzimi digestivi o l’acido cloridrico ad esempio, e necessita di un sistema immunitario che controlla quello che succede nel lume intestinale e sulle pareti intestinali.

All’interno dell’intestino c’è una popolazione di microrganismi, la flora intestinale o microbiota, costituita da più di 500 specie diverse.
I microrganismi che vivono nell’intestino devono essere presenti in una certa proporzione, in un certo numero e con una determinata distribuzione per poter funzionare bene e garantire l’equilibrio intestinale; il microbiota svolge numerose e fondamentali funzioni.
L’intestino e il suo microbiota non sono due realtà distinte ma sono strettamente collegate l’una con l’altra.

L'intestino sente?

Nell’intestino è presente una fitta rete nervosa, totalmente indipendente ed autonoma dal sistema nervoso centrale, legata al sistema nervoso autonomo, alla rete ormonale ed al sistema linfatico; costituisce così un sistema psico-neuro-endocrino-immunologico proprio o PNEI.
L’intestino è progettato per essere in grado di assorbire ciò che è utile e reagire prontamente a sostanze indesiderate, con riflessi come il vomito o la diarrea.

L’intestino deve monitorare tutto ciò che passa nel lume intestinale, è capace di svolgere questa funzione perché dotato di strutture linfatiche connesse con il sistema immunitario, quello ormonale e quello linfatico; un sistema molto raffinato capace di “vedere” e di riconoscere molecole e microrganismi differenti, distinguendo il “buono” dal “cattivo” e reagendo di conseguenza.
La gestione di tutte le funzioni intestinali è talmente complessa da aver bisogno di un vero e proprio centro di elaborazione dedicato: il sistema nervoso enterico.
Il sistema nervoso enterico è composto da un elevato numero di neuroni e si trova nella parete intestinale.
All’interno dell’intestino avvengono continui cambiamenti e lui deve essere capace di rispondere velocemente alle variazioni, il sistema nervoso enterico gli conferisce una certa autonomia, è necessaria però una collaborazione più ampia e cioè è importante il dialogo tra il secondo cevello (sistema nervoso enterico) ed il primo (sistema nervoso centrale).
Questa comunicazione è essenziale per poter svolgere al meglio tutti i processi digestivi collegati con quelle che sono le nostre normali attività quotidiane.

Il sistema nervoso enterico è capace di vivere e di registare le nostre emozioni perchè è connesso con il lobo limbico, inoltre è capace di produrre ormoni neurotrasmettitori; ecco perchè l’intestino è considerato come il nostro secondo cervello.
Questo spiega anche perchè molte patologie riconoscono come causa un evento emozionale a livello intestinale, o perchè a volte un’emozione negativa vissuta mentre si è assunto un certo alimento determini una reazione negativa a livello intestinale alla successiva ingestione di quel determinato cibo; noi non ci nutriamo solo di cibo ma anche di tutto quello che c’è attorno.